Focus della rivista "Struttura Legno" sugli attacchi a terra

MARCO ARATA • lug 05, 2021
studio tecnico sugli attacchi al suolo

La rivista "Struttura Legno" ha recentemente pubblicato uno studio dettagliato sugli attacchi al suolo negli edifici in legno, esaminando le sfide e gli sviluppi nel corso degli anni.

Abbiamo avuto l'opportunità di discutere di questo argomento con la famosa scrittrice Sonia Maritan, che ha condiviso le sue riflessioni sull'evoluzione di questo settore.



Leggi su Struttura Legno da pag. 58

Dalla prima struttura a oggi, come è cambiato il collegamento a terra delle strutture in legno?

Sonia Maritan condivide la sua esperienza, a partire dalla prima costruzione in legno anni fa. A quei tempi, gli attacchi a terra erano spesso basati su un concetto chiamato "cordoli sacrificali". Questo approccio provoca molta incertezza, il che significa che tutto il peso di un edificio poggia su qualcosa che è destinato a marcire in caso di un problema. Fortunatamente, nel corso degli anni, l'industria delle costruzioni ha superato questa vecchia mentalità e ha fatto grandi progressi. Oggi, ci sono diversi sistemi per gli attacchi a terra, non tutti convincenti, ma si tratta comunque di un passo in avanti.

Quali sono le misure di progettazione da adottare per garantire la protezione passiva?

Secondo Sonia Maritan, sicuramente la "passerella di drenaggio". Questo metodo è stato originariamente utilizzato nella ristrutturazione di case con muri portanti in mattoni pieni, ma ha dimostrato di essere altrettanto efficace nelle strutture in legno. Questo approccio offre una serie di vantaggi, tra cui la semplicità di costruzione e la possibilità di ricorrere a lavori in legno non professionali. Tuttavia, molti esperti preferiscono utilizzare nuovi cordoli in cemento armato da lastre di fondazione. La soluzione è più conservativa, ma può essere costosa e include offset verticali che influenzano negativamente le connessioni metalliche.

Come si è evoluta la tecnologia di collegamento a terra negli edifici in legno dal punto di vista statico, della temperatura e dell'umidità, della durata e della legge?

La scrittrice pone una questione importante nell'evoluzione tecnologica dell'attacco al suolo sulle strutture in legno. In assenza di normative specifiche, l'industria ha sperimentato approcci diversi, ma ci sono alcune preoccupazioni: ad esempio, l'uso di un profilo metallico invece di un tradizionale cordolo sacrificale può causare problemi di condensa e peggiorare la situazione. La mancanza di alcune leggi dovrebbe aumentare l'attenzione e la responsabilità da parte di progettisti e costruttori.

Quali prospettive per l'ulteriore evoluzione del prodotto?

Sonia Maritan conclude con una visione per il futuro: è importante stabilire protocolli di verifica con altri esperti per confrontare le diverse soluzioni in modo omogeneo. Inoltre, ritiene necessario sviluppare piani di manutenzione per le strutture in legno, soprattutto per quelle di notevole altezza. Allo stesso tempo, sottolinea l'importanza di rispettare la filosofia della costruzione in legno, che promuove il rispetto per la natura e la sostenibilità. Modernità significa, per lei, migliorare le tradizioni e utilizzare le conoscenze acquisite nel corso dei secoli.

Autore: MARCO ARATA 03 apr, 2024
La tecnica di costruzione di case in paglia, nota anche come “paglia-argilla” perché generalmente è abbinata ad una finitura con un intonaco naturale in argilla, è una pratica antica che sta guadagnando popolarità per la sua sostenibilità e i suoi benefici ambientali. Di solito coinvolge l’uso di balle di paglia compressa all’interno di un telaio strutturale, spesso realizzato in legno o bambù. La paglia viene compressa e intrecciata per formare pannelli che vengono quindi rivestiti con argilla cruda o un mix di argilla, sabbia e acqua. Questo rivestimento protegge la paglia dall’umidità e dagli agenti atmosferici, rendendo le case resistenti e durevoli. La definizione “in Paglia” è impropria in quanto la portanza della struttura è affidata ad un telaio in legno costituito da un telaio di travi lignee oppure tavole di profondità sufficiente ad alloggiare le balle in paglia negli spazi vuoti in modo che possano fungere da tamponamento e isolamento allo stesso tempo.
Autore: MARCO ARATA 18 mar, 2024
Creare una bucatura nell’involucro fino a ieri aveva il duplice scopo di dare aria e luce all’abitazione attraverso una finestra apribile. La funzione di aerazione, che era in parte volontaria quando aprivamo le finestre lasciando fuoriuscire il calore e in parte involontaria quando dalla finestra chiusa entrava aria dagli spifferi, accompagnata da indesiderati ospiti come polvere, freddo e rumore ora è totalmente affidata al sistema di Ventilazione Meccanica mentre i serramenti sono sigillati a perfetta tenuta d’aria. Oggi nelle Case a basso consumo energetico la funzione di ricambiare l’aria è assegnata al sistema di ventilazione meccanica (VMC) in modo da eliminare gli sprechi energetici ed introdurre la giusta quantità d’aria di rinnovo che entra nell’ambiente dopo essere stata accuratamente pulita passando attraverso a filtri e ionizzatori. La finestra finalmente liberata dalla funzione di aerazione riesce ad assolvere meglio all’obiettivo di illuminazione non essendo più necessario che tutti i serramenti siano apribili si possono realizzare ampie vetrature fisse senza gli spessi montanti centrali che impedivano di godere appieno della vista esterna, i grandi vetri inoltre consentono di sfruttare al massimo l’apporto solare utilissimo nella stagione invernale per risparmiare sul riscaldamento.  Questa rivoluzione del sistema finestra consente di avere una casa più salubre e pulita sprecando meno energia e infine ci permette di creare un habitat più confortevole alla temperatura e umidità desiderata da chi abita la casa.
Autore: MARCO ARATA 04 dic, 2023
 Come si realizza una Casa Passiva? In una casa Passiva si deve isolare tutto l’involucro disperdente (Tetto, Pareti, Finestre, Fondazioni) riducendo al minimo i punti di discontinuità che chiamiamo Ponti Termici e che rappresentano i punti critici dove si forma la condensa e la muffa. Basta solo questo? Non Basta! Occorre eliminare tutti gli spifferi sigillando le giunzioni e tutti i componenti dell’involucro realizzando un perimetro di “Tenuta all’Aria” interno all’isolamento . Ma per cambiare aria come si fa? Il rinnovo dell’aria non avviene manualmente in modo casuale e disordinato ma utilizzando un’impianto di “Ventilazione Meccanica Controllata” detto VMC che ricambierà l’intero volume d’aria interno ogni due ore. Inoltre interverrà quando i sensori presenti sulla macchina rilevano un eccesso di umidità o di Anidride Carbonica, ad esempio quando fate la doccia oppure invitate amici a cena. Tutto questo avviene senza disperdere energia, come succede in una casa tradizionale quando spalanco le finestre, perché il flusso di aria di rinnovo fredda proveniente dall’esterno viene preriscaldato dall’aria esausta interna prima di essere espulsa passando in un recuperatore a flusso incrociato . Ma per cambiare aria come si fa? La VMC viene utilizzata anche per climatizzazione dell’abitazione ed essendo ad aria funziona sia come riscaldamento invernale che per il raffrescamento estivo. Tutti questi accorgimenti portano ad ottenere un ambiente abitativo sano e confortevole con un consumo energetico minimo.
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